Il judo è un ottimo sport per i bambini dai 5 anni in su dato che presenta il vantaggio di adattarsi nel migliore dei modi alle esigenze di sviluppo psicologico dei bambini: la necessaria cooperazione con i coetanei, il continuo contatto con gli altri, il proporsi come un gioco naturale, sono solo alcune delle caratteristiche peculiari di questo sport che favorisce non solo la formazione e lo sviluppo morfologico e funzionale del corpo ma anche il processo di maturazione dell'autonomia personale.
Lo sport ha una grande funzione educatrice e di riequilibrio del corpo e della psiche e tende a compensare le tensioni, desideri, frustrazioni, fino a scaricare con l'atto sportivo l'aggressività che potrebbe altrimenti venire utilizzata verso l'interno, verso se stessi, accentuando meccanismi difensivi quali autocompassione, autosvalutazione e isolamento.
L'aspetto socializzante dell'attività sportiva si evidenzia nella capacità di sviluppare rapporti continuativi, di scambio di esperienze vissute, di soluzioni confrontate e ragionate, in attività svolte in gruppo.
Nel judo il bambino ritrova tutta la felicità del gioco, di un gioco libero e non costretto in spazi e tempi predeterminati. Si ritrova, cioè a vivere quella condizione naturale che solo qualche decennio fa era dello scorribande all'aria aperta tra coetanei.
A piedi nudi, il bambino può liberare la fantasia con movimenti naturali e coordinati e ritrovare l'istinto innato della lotta come forma di gioco e riuscire ad incanalare le energie in modo positivo. Basta osservare i cuccioli di qualsiasi specie animale per avere ulteriori conferme del bisogno di lottare. La naturalità del gesto è un grande vantaggio per il judo e ne facilita la diffusione.
Si vuole quindi sottolineare alcuni traguardi positivi che si possono raggiungere attraverso questa disciplina:
1. Vengono sviluppati gli "schemi motori di base" di ogni bambino, primo passo fondamentale per chi vuole praticare il judo o qualunque altro sport; il judo in particolare, essendo uno degli sport più completi dal punto di vista dell' impiego dei muscoli coinvolti nell'azione sportiva (secondo solo al nuoto!), pone particolare attenzione a questo aspetto soprattutto in tale fascia díeta dove è fondamentale l'acquisizione corretta di tali schemi, che vanno dai più semplici, quali il camminare, il correre, la conoscenza del proprio corpo, fino ad arrivare ai più complessi, quali le capovolte, esercizi svolti in coppia, o esecuzione di tecniche che coinvolgono più parti del corpo.
2. Attraverso il Judo il bambino impara a conoscere "l'equilibrio e il corpo nello spazio e nel tempo", in quanto tale disciplina viene praticata con tutto il corpo senza uso di attrezzi, quindi viene posta molta attenzione nello studio del proprio corpo e del proprio equilibrio, sia in situazioni statiche che in situazioni dinamiche. Il judo Ë uno sport di situazione, quindi una volta studiati gli schemi motori di base questi devono essere applicati in situazioni dinamiche che cambiano di volta in volta sia nel tempo che nello spazio, ponendo il bambino continuamente alla scoperta del proprio corpo e del proprio equilibrio.
3. Il judo viene praticato con esecuzione di molti esercizi in coppia con un compagno, tutti gli esercizi sono studiati per permettere al bambino di confrontarsi con i compagni e di sviluppare un senso di collaborazione, di integrazione sociale allíinterno del gruppo di lavoro, per imparare a gestire spazi comuni e condivisi con il compagno. Il bambino si relaziona continuamente con il compagno, si abitua al contatto corporeo con l'altro dovuto alla natura stessa del judo come sport di coppia, ed infine ogni allievo prende coscienza della propria forza e del suo utilizzo, impara a gestirla ed a controllarla nei confronti del compagno, a volte più piccolo o più debole.
Quanto esposto fino ad ora si può schematizzare nel modo seguente, mettendo in evidenza tutte le finalità e gli obiettivi che si perseguono nell'insegnamento dell'attività del judo:
FINALITA' EDUCATIVE
OBIETTIVI GENERALI
(Fonte: www.gsriale.it)